Recensione Microsoft Surface RT e lo Switch to Windows
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Recensione Microsoft Surface RT e lo Switch to Windows
A pochi giorni dall’uscita ufficiale sul territorio italiano, ecco qui le prime impressioni sul nuovo prodotto Microsoft, il Surface, e sul mio “switch to Windows”.
Acquistato al Day One presso una nota catena commerciale, il Surface è disponibile in due versioni, che si differenziano esclusivamente per il taglio di memoria: 32 o 64 Gb.
Ma non è questo il luogo per le schede tecniche, si è detto già abbastanza sulle caratteristiche fin dalla sua prima uscita in America e altri mercati, il 26 ottobre 2012.
Parlerò di impressioni…cosa mi ha spinto ad acquistare il Surface?
Una doverosa premessa…
Chi scrive ha passato gli ultimi dieci anni in un ecosistema molto particolare, quello della Apple. Abbandonato Windows, nel 2002 c’è stata la mia personale svolta prima verso il mondo Linux (toccata e fuga), poi verso la “Mela”. Ed è stato un matrimonio felice per entrambi, essendo stato possessore di diverse macchine della casa di Cupertino, sodalizio rafforzatosi nel 2009, anno in cui è arrivata tra le mie mani una delle maggiori innovazioni del decennio, l’iPhone. Era la versione 2G, esclusiva del mercato americano, che però ha portato innovazione in tutto il mondo. Da quel momento, l’evoluzione della Apple è stata esponenziale, l’integrazione tra iPhone e Mac sempre maggiore, fino a raggiungere un equilibrio perfetto: in casa, al lavoro, in giro per la città. MacBook, iMac, MacBook Pro, MacBook Air ma anche Time Capsule, iPod; e soprattutto iPhone, 3G / 3Gs, 4, 4s. Il tutto integrato da iCloud.
Ma poi un giorno, pochi mesi dopo la morte di quel genio di Steve Jobs, il tutto sembrava essersi fermato: fine dell’innovazione. Le nuove macchine presentate non brillavano più, i nuovi software non portavano quelle migliorie che fino a poco tempo prima ti facevano spalancare la bocca, gli stessi materiali e l’assemblaggio di colpo non sembravano quelli di una volta, per giunta allo stesso prezzo se non superiore. Sono mie considerazioni personali, di un utente che ha visto le reali innovazioni passate, le ha vissute, e ha fatto anche un po’ da cavia quando la fetta di mercato era, per la Apple, davvero minima, scommettendo di tasca propria e spendendo a volte molto di più per un prodotto di nicchia, ma eccellente.
Ecco, è questo ciò che è venuto a mancare: innovazione ed eccellenza.
Il primo, timido switch
Ho così deciso, nel primo trimestre del 2012, di affiancare uno smartphone Android al mio iPhone 4s. Pian piano, il robottino verde guadagnava terreno, e nel luglio del 2012 la svolta: venduto tutto l’hardware Mac, ad eccezione di un MacBook Pro (appena passato in altre mani, a dire il vero) e riconfigurazione della vita multimediale: computer con sistema operativo Windows, smartphone Android, NAS di casa con software Synology.
La seconda parte del 2012 è trascorsa con questa configurazione, oltre che con l’aggiornamento sul PC a Windows 8 Pro, e con un’alternanza tra terminali Android: devo dire però che il sistema made in Google è molto legato a Samsung. Diversi sono i produttori, con un’alta frammentazione, ma l’azienda coreana è quella che spinge maggiormente il mercato: lo dicono gli utenti, lo dicono i numeri, lo dice il mercato; recatevi presso un grande centro commerciale, e cercate tra gli accessori del reparto telefonia: troverete di tutto per iPhone, e per quanto riguarda Android un buon 90% di accessori per smartphone Samsung. Altre marche non hanno avuto la stessa fortuna, e nonostante hardware di tutto rispetto e secondo me anche superiori, ne è stata decisa la morte proprio da questa logica di mercato.
Samsung sta ad Android come Nokia sta a Windows Phone
La casa finlandese si è ritagliata il ruolo di madrina del sistema operativo Windows Phone, ed è diventata la regina. La relazione tra i due è alta, a tal punto da decretare il successo dei terminali Lumia e il fallimento delle altre marche (HTC o Samsung): stesse motivazioni descritte poco su, ma con l’aggravante della presenza di uno Store dedicato per Nokia, con app specifiche e vere e proprie killer application, mancanti negli altri terminali (in primis il navigatore offline, Nokia Drive).
Proprio l’acquisto di un terminale Lumia, il 920, è stato il punto di svolta. Un’ottimo terminale con un sistema operativo solido e veloce.
E il Surface, in tutto questo? Era l’anello mancante. Io non sono un fan boy, ma cerco sempre di scegliere il meglio per me, il massimo offerto dal mercato. C’è stata l’era del Mac/iPhone/iPad, poi il mix di terminali, e ora c’è il nuovo ecosistema Windows 8: la versione 8 su PC (a molti non piace, ma io non tornerei mai indietro), la versione Phone 8 sul Lumia, e la versione 8 RT sul Surface.
Non si può dire che un prodotto sia utile o meno a priori, bisogna guardare sempre l’uso che se ne fa e le abitudini. Ho bisogno di un tablet? La risposta, nel mio caso, è no: non ho bisogno di un tablet qualunque, di un iPad o un Android, li ho avuti e i limiti sono tanti, soprattutto lato Office.
Come lavoro? Come uso il mio tempo libero? Facciamoci queste domande, poi decidiamo! A casa uso un notebook da 17”, abbastanza potente ma anche poco trasportabile, preferito ad un fisso per la possibilità di usarlo in stanze diverse o comunque di portarlo con me se non sono in casa per lunghi periodi.
In giro, uso lo smartphone, per telefonare, ma non solo: social network, forum, foto e video, news, questo l’uso principale del Lumia.
E il Surface è appunto l’anello di congiunzione tra i due: un dispositivo da poco più di 10”, senza slot per la SIM (preferisco usare la connessione in tethering dal telefono…in quanti pagano due connessioni? Oltre l’ADSL di casa?), con un buon spazio di archiviazione (la versione da 32Gb ne ha disponibili 16 circa, che non sono pochi e comunque espandibili tramite slot micro SD), fabbricato con materiali ricercati e piacevoli, con l’innovazione di una tastiera integrata nella cover (la touch type) da provare prima di giudicare, ottima per l’uso in mobilità.
E il sistema operativo?
La gente lamenta la possibilità di non installare software x86…ma voi sull’iPad lo fate? Sui tablet Android? Cosa volete usare, cosa vi manca? C’è lo store, si possono installare le applicazioni da li. Non è vero che è povero, ci sono anche fin troppe app inutili negli altri store concorrenti, e comunque le applicazioni più popolari ci sono, ma la vera killer application è Office 2013 preinstallato.
C’è anche il desktop, sembra un piccolo PC ma la versione di Windows è la RT: applicazioni “.exe” a parte, non si vede la differenza, o forse si? E’ reattivo, fluido, privo di impuntamenti, con un’ottima gestione del multitasking, e una batteria che al momento copre circa un giorno e mezzo di utilizzo abbastanza intenso. Ma alcuni si lamentano anche di questo…
Altro? Si, abbiamo una porta USB 2.0, un aggancio magnetico per la tastiera/cover solidissimo, un alimentatore davvero ben fatto e dal bel design (anche lui con aggancio magnetico) una doppia telecamera 720p, un supporto che esce dal retro della scocca in magnesio per stabilizzarlo sulla scrivania, una presa per l’adattatore HDMI/VGA, jack cuffie…penso basti.
Ecco, se siete nella mia situazione, non avete voglia o spazio per portare il vostro notebook in ufficio o in giro, con il Surface non ne sentirete la mancanza.
Un’ultima cosa…ho scritto queste righe proprio dal mio Surface RT 32Gb, con la touch cover!
iamback
Acquistato al Day One presso una nota catena commerciale, il Surface è disponibile in due versioni, che si differenziano esclusivamente per il taglio di memoria: 32 o 64 Gb.
Ma non è questo il luogo per le schede tecniche, si è detto già abbastanza sulle caratteristiche fin dalla sua prima uscita in America e altri mercati, il 26 ottobre 2012.
Parlerò di impressioni…cosa mi ha spinto ad acquistare il Surface?
Una doverosa premessa…
Chi scrive ha passato gli ultimi dieci anni in un ecosistema molto particolare, quello della Apple. Abbandonato Windows, nel 2002 c’è stata la mia personale svolta prima verso il mondo Linux (toccata e fuga), poi verso la “Mela”. Ed è stato un matrimonio felice per entrambi, essendo stato possessore di diverse macchine della casa di Cupertino, sodalizio rafforzatosi nel 2009, anno in cui è arrivata tra le mie mani una delle maggiori innovazioni del decennio, l’iPhone. Era la versione 2G, esclusiva del mercato americano, che però ha portato innovazione in tutto il mondo. Da quel momento, l’evoluzione della Apple è stata esponenziale, l’integrazione tra iPhone e Mac sempre maggiore, fino a raggiungere un equilibrio perfetto: in casa, al lavoro, in giro per la città. MacBook, iMac, MacBook Pro, MacBook Air ma anche Time Capsule, iPod; e soprattutto iPhone, 3G / 3Gs, 4, 4s. Il tutto integrato da iCloud.
Ma poi un giorno, pochi mesi dopo la morte di quel genio di Steve Jobs, il tutto sembrava essersi fermato: fine dell’innovazione. Le nuove macchine presentate non brillavano più, i nuovi software non portavano quelle migliorie che fino a poco tempo prima ti facevano spalancare la bocca, gli stessi materiali e l’assemblaggio di colpo non sembravano quelli di una volta, per giunta allo stesso prezzo se non superiore. Sono mie considerazioni personali, di un utente che ha visto le reali innovazioni passate, le ha vissute, e ha fatto anche un po’ da cavia quando la fetta di mercato era, per la Apple, davvero minima, scommettendo di tasca propria e spendendo a volte molto di più per un prodotto di nicchia, ma eccellente.
Ecco, è questo ciò che è venuto a mancare: innovazione ed eccellenza.
Il primo, timido switch
Ho così deciso, nel primo trimestre del 2012, di affiancare uno smartphone Android al mio iPhone 4s. Pian piano, il robottino verde guadagnava terreno, e nel luglio del 2012 la svolta: venduto tutto l’hardware Mac, ad eccezione di un MacBook Pro (appena passato in altre mani, a dire il vero) e riconfigurazione della vita multimediale: computer con sistema operativo Windows, smartphone Android, NAS di casa con software Synology.
La seconda parte del 2012 è trascorsa con questa configurazione, oltre che con l’aggiornamento sul PC a Windows 8 Pro, e con un’alternanza tra terminali Android: devo dire però che il sistema made in Google è molto legato a Samsung. Diversi sono i produttori, con un’alta frammentazione, ma l’azienda coreana è quella che spinge maggiormente il mercato: lo dicono gli utenti, lo dicono i numeri, lo dice il mercato; recatevi presso un grande centro commerciale, e cercate tra gli accessori del reparto telefonia: troverete di tutto per iPhone, e per quanto riguarda Android un buon 90% di accessori per smartphone Samsung. Altre marche non hanno avuto la stessa fortuna, e nonostante hardware di tutto rispetto e secondo me anche superiori, ne è stata decisa la morte proprio da questa logica di mercato.
Samsung sta ad Android come Nokia sta a Windows Phone
La casa finlandese si è ritagliata il ruolo di madrina del sistema operativo Windows Phone, ed è diventata la regina. La relazione tra i due è alta, a tal punto da decretare il successo dei terminali Lumia e il fallimento delle altre marche (HTC o Samsung): stesse motivazioni descritte poco su, ma con l’aggravante della presenza di uno Store dedicato per Nokia, con app specifiche e vere e proprie killer application, mancanti negli altri terminali (in primis il navigatore offline, Nokia Drive).
Proprio l’acquisto di un terminale Lumia, il 920, è stato il punto di svolta. Un’ottimo terminale con un sistema operativo solido e veloce.
E il Surface, in tutto questo? Era l’anello mancante. Io non sono un fan boy, ma cerco sempre di scegliere il meglio per me, il massimo offerto dal mercato. C’è stata l’era del Mac/iPhone/iPad, poi il mix di terminali, e ora c’è il nuovo ecosistema Windows 8: la versione 8 su PC (a molti non piace, ma io non tornerei mai indietro), la versione Phone 8 sul Lumia, e la versione 8 RT sul Surface.
Non si può dire che un prodotto sia utile o meno a priori, bisogna guardare sempre l’uso che se ne fa e le abitudini. Ho bisogno di un tablet? La risposta, nel mio caso, è no: non ho bisogno di un tablet qualunque, di un iPad o un Android, li ho avuti e i limiti sono tanti, soprattutto lato Office.
Come lavoro? Come uso il mio tempo libero? Facciamoci queste domande, poi decidiamo! A casa uso un notebook da 17”, abbastanza potente ma anche poco trasportabile, preferito ad un fisso per la possibilità di usarlo in stanze diverse o comunque di portarlo con me se non sono in casa per lunghi periodi.
In giro, uso lo smartphone, per telefonare, ma non solo: social network, forum, foto e video, news, questo l’uso principale del Lumia.
E il Surface è appunto l’anello di congiunzione tra i due: un dispositivo da poco più di 10”, senza slot per la SIM (preferisco usare la connessione in tethering dal telefono…in quanti pagano due connessioni? Oltre l’ADSL di casa?), con un buon spazio di archiviazione (la versione da 32Gb ne ha disponibili 16 circa, che non sono pochi e comunque espandibili tramite slot micro SD), fabbricato con materiali ricercati e piacevoli, con l’innovazione di una tastiera integrata nella cover (la touch type) da provare prima di giudicare, ottima per l’uso in mobilità.
E il sistema operativo?
La gente lamenta la possibilità di non installare software x86…ma voi sull’iPad lo fate? Sui tablet Android? Cosa volete usare, cosa vi manca? C’è lo store, si possono installare le applicazioni da li. Non è vero che è povero, ci sono anche fin troppe app inutili negli altri store concorrenti, e comunque le applicazioni più popolari ci sono, ma la vera killer application è Office 2013 preinstallato.
C’è anche il desktop, sembra un piccolo PC ma la versione di Windows è la RT: applicazioni “.exe” a parte, non si vede la differenza, o forse si? E’ reattivo, fluido, privo di impuntamenti, con un’ottima gestione del multitasking, e una batteria che al momento copre circa un giorno e mezzo di utilizzo abbastanza intenso. Ma alcuni si lamentano anche di questo…
Altro? Si, abbiamo una porta USB 2.0, un aggancio magnetico per la tastiera/cover solidissimo, un alimentatore davvero ben fatto e dal bel design (anche lui con aggancio magnetico) una doppia telecamera 720p, un supporto che esce dal retro della scocca in magnesio per stabilizzarlo sulla scrivania, una presa per l’adattatore HDMI/VGA, jack cuffie…penso basti.
Ecco, se siete nella mia situazione, non avete voglia o spazio per portare il vostro notebook in ufficio o in giro, con il Surface non ne sentirete la mancanza.
Un’ultima cosa…ho scritto queste righe proprio dal mio Surface RT 32Gb, con la touch cover!
iamback
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